L'arredamento dei soggiorni delle case italiane è stato ovviamente tradizionalmente influenzato dalla conformazione stessa delle case. Tradizionalmente si entrava in casa da un ingresso-anticamera che non era altro che l'inizio di un più lungo corridoio che attraversava la zona giorno e la zona notte: su questo corridoio si affacciavano le diverse stanze che, nella zona giorno, erano normalmente la cucina, la sala da pranzo (o tinello), ed il salotto. Questa divisione non esiste più per diversi motivi: per esempio la riduzione della superficie media delle abitazioni ha spinto i progettisti ad eliminare i corridoi visti come spazio "sprecato" ed a vedere la stessa area giorno come ingresso della casa e collegamento verso la zona notte; inoltre una visione meno tradizionale del tempo libero e della convivialità ha giustamente portato ad una commistione fra le diverse stanze della casa. Va da sè che una suddivisione tradizionale di questo tipo spingeva a sistemi arredativi "non integrati", come quelli che per ragioni diverse ancora si trovano in abitazioni di paesi anglo-sassoni. Si avevano quindi cucine dedicate esclusivamente alla preparazione di cibi (e non anche al loro consumo, almeno a livello formale), sale da pranzo "dedicate" con i mobili tipicamente pensati per questa funzione come il tavolo da pranzo ovviamente, la vetrina per il "servizio bello", la madia - credenza che fungeva da buffet ed elemento di servizio ed ovviamente conteneva altre suppellettili, biancheria per la tavola e la posateria; salotti in cui la progettazione era orientata più alla conversazione ed alla lettura che non al relax.
Al momento nessuna promozione legata a questo articolo..